Friday, October 27, 2006

People #2

5 Comments:

Anonymous Anonymous said...

sempre per la serie sfatiamo il luoghi comuni ecco qui delle donne, evidentemente islamiche, guidare una macchina. ma su questo non facciamoci troppo ingannare... se è vero che non cono tutti talebani o algerini, gli uomini musulmani non tengono in gran conto la donna. ricordiamo che la nostra testimonianza vale solo a metà, che se a stuprarti è tuo marito o un famigliare non incorre nella pena perchè è un suo diritto, che se denunci uno stupro - come peraltro in moltissimi altri paesidi ogni religione - sei tu ad avere torto, a dover provare che è successo, e quasi mai vengono arrestati i colpevoli. leggete il bimestrale di diario di ottobre, si intitola stupro, è agghiacciante pensare che anche nella civilissima italia è rimasto un reato contro la morale fino al 1996! cosa c'entra? mah...

Tuesday, October 31, 2006 9:55:00 AM  
Blogger shadowplay said...

In quello che hai scritto ti sei contraddetta, il problema della donna nel mondo islamico è lo stesso problema che la nostra civilissima italia ha vissuto fino a pochi decenni fa, se pur con sfumature diverse.Il problema rimane e non bisogna far finta che non ci sia, ma secondo me ragionare in questi termini aiuta ad evitare di cadere in facili e pericolosi stereotipi.
E' un problema di "contesto" non di "Cultura", e anche se qualcuno potrebbe dire che sono la stessa cosa io penso che siano molto diversi.

ps,
più o meno rimanendo dell'argomento, Francesca dovrà fare una tesina sulla cecenia e vorrebbe includere qualcosa della Politkovskaya. Lo so che non hai molto tempo però so anche che è una cosa che hai a cuore; se hai qualcosa di interessante, questa è la sua email: fral85@yahoo.it

Tuesday, October 31, 2006 12:52:00 PM  
Anonymous Anonymous said...

contesto, cultura... non so come definirlo, ma ultimamente ce l'ho a mortecon le definizioni. colpa di cosimo e dei conflitti sterili di antropologi. io non ho detto "condanniamo i musulmani perchè fanno così". io dico che bisogna condannare una cosa del genere, in qualunque posto e chiunque siano i soggetti responsabili. da qualunque cultura o contesto provengano. in quanto donna ritengo che un po' di responsabilità sulla cultura degli uomini - i colpevoli - sia delle donne che li educano. non nascondiamoci dietro il politically correct. se una donna, nel nascosto della casa, insegnasse a un figlio la solidarietà e il rispetto saremmo già avanti. e invece spesso, in tutte le culture, si tramandano moduli che provicano il riperesri dei problemi. non è un problema solo dell'islam e dei paesi islamici. ma è anche un problema loro, inutile dire di no. e va risolto, per me, ovunque e comunque. e secondo me, da sole, le donne non ce la potranno fare. servite anche voi, cari uomini emancipati e consapevoli, che dovete fare capire a chi consapevole non è che virilità non significa dominio. in tutti i campi. e ribadisco, anche a costo di essere ripetitiva, in tutti i luoghi del mondo, nessuno esckluso (ho delle chicche anche su Italia, Norvegia, Svezia...gli svizzeri sono i migliori, seguiti da zapatero che cerca di debellare il macho con l'ora di cittadinanza a scuola)

Tuesday, October 31, 2006 2:24:00 PM  
Blogger shadowplay said...

visto che il blog è il mio, il post ho dovuto leggerlo fino alla fine.
Sapevo di entrare in un campo minato, spero che tu e annina abbiate capito cosa intendevo.
In ogni caso, mi fa piacere se questa "discussione" è stata fonte di riflessione per te.

Tuesday, October 31, 2006 8:36:00 PM  
Anonymous Anonymous said...

chi è causa del suo mal pianga sè stesso. ciao lupino!!!

Thursday, November 02, 2006 4:17:00 PM  

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